Educazione finanziaria per psicologi: prendersi cura anche dei numeri per prendersi cura di sé

“Prendersi cura dei propri soldi significa prendersi cura della propria professione” — questa affermazione non è un mero slogan, ma un invito a cambiare prospettiva: per chi fa la psicologia non è sufficiente coltivare competenze cliniche e relazionali. Anche il rapporto con il denaro (con le entrate, le uscite, il valore del proprio tempo) è una dimensione che merita attenzione.

Con orgoglio PsicoGest ha stretto una collaborazione con la dott.ssa Simona Muzzetta per proporre un percorso di educazione finanziaria pensato per psicologi e psicologhe — una proposta che va oltre i numeri e tocca storie, emozioni, scelte professionali.

In questo articolo esploriamo:

  1. le ragioni per cui l’educazione finanziaria è spesso trascurata nel percorso formativo dello psicologo,
  2. i nodi profondi che emergono nel rapporto psicologo-denaro,
  3. come è strutturato il servizio di Muzzetta,
  4. perché può essere una risorsa concreta per chi lavora con PsicoGest,
  5. qualche suggerimento pratico da mettere subito in campo.

1. Perché l’educazione finanziaria è spesso un “vuoto” nella formazione dello psicologo

Se chiedi a molti psicologi quando hanno imparato a gestire tariffe, spese, budget e investimenti, probabilmente ti risponderanno “mai, o quasi”. Le università e le scuole di specializzazione offrono moduli su diagnosi, modelli terapeutici, ricerca, ma ben poco — se non nulla — riguardo alle competenze “economico-gestionali”.

Questo silenzio lascia un vuoto che si “colma” spesso con l’improvvisazione, la sperimentazione empirica o imitata da altri colleghi, o peggio con il continuo senso di inadeguatezza: “chiedo troppo poco?”, “quanto vale il mio tempo?”, “come gestisco i mesi in cui fatturo meno?”, “come parlare di costi con i pazienti senza sembrare mercenari?”.

In assenza di una conoscenza consapevole, tanti psicologi finiscono per:

  • lavorare troppo rispetto a quanto guadagnano,
  • non valorizzare il proprio tempo “vuoto” (ad esempio, non considerare i tempi di preparazione, aggiornamento, burocrazia),
  • sentirsi in conflitto emotivo nei confronti delle fatture, del denaro, del valore del proprio servizio.

L’educazione finanziaria non è “fare i conti” soltanto. È capire la logica che sta dietro ai numeri, riconoscerne l’impatto emotivo, farli dialogare con l’identità professionale.


2. Quali nodi emergono nel rapporto psicologo ↔ denaro

La dott.ssa Muzzetta sottolinea bene un punto importante: il denaro non è solo cifre, è “specchio” di chi siamo e di cosa crediamo del nostro ruolo. 

Ecco alcuni dei temi ricorrenti che la consulenza intende affrontare:

TemaDifficoltà comunePerché è importante
Senso di colpa / vergogna“Chi chiede troppo è egoista / chi chiede poco è troppo altruista”Questi sentimenti bloccano la determinazione a stabilire tariffe consone
Autosvalutazione professionaleSottostimare il proprio valore, soprattutto quando si è all’inizioRiduce la sostenibilità nel lungo termine
Tariffazione e costi realiNon considerare costi fissi, materiali, spazi, tempo non clinicoSi rischia di lavorare tanto ma avere margini bassi
Legittimazione a guadagnareTimore di “esser visto come venditore”Rende difficile comunicare con trasparenza il proprio prezzo
Visione del denaro come “male”, “schema rigido”Narrazioni personali e familiari ereditateLimita la serenità con cui gestire entrate/uscite


L’approccio proposto non è un modello unico da applicare indistintamente, ma un percorso personalizzato: numeri sì, ma anche emozioni e credenze. Il denaro, in questo senso, diventa campo di esplorazione.

3. La proposta di PsicoGest in collaborazione con la dott.ssa Muzzetta

Sul sito di presentazione si distinguono due forme di servizio: il Percorso 1:1 e la Consulenza singola. In entrambi i casi, l’obiettivo è una scelta consapevole, priva di pressioni, con materiali pratici e un approccio rispettoso. 

I temi affrontati includono (tra gli altri):

  • leggere i propri numeri senza colpa o vergogna,
  • costruire un budget consapevole,
  • capire il costo reale di lavorare,
  • riconoscere quali aspetti professionali influenzano il guadagno,
  • imparare a parlare di soldi con i pazienti in modo etico,
  • lavorare sul rapporto emotivo con il denaro. 

ATTENZIONE però: non si tratta di corsi di contabilità (non è il nostro mestiere!) né di pacchetti standardizzati, ma di veri e propri percorsi di cura di sé da un punto di vista finanziario.


4. Perché questo servizio è una risorsa concreta per gli psicologi (e soprattutto per chi usa PsicoGest)?

Essendo PsicoGest impegnato nell’offrire servizi di supporto fiscale e gestionale ad ampio spettro agli psicologi, l’integrazione con un percorso di educazione finanziaria “da parte professionale” è strategica:

  • Approccio olistico: PsicoGest si occupa degli aspetti tecnici (fiscali, gestionali), la dott.ssa Muzzetta integra l’aspetto umano-finanziario; prendendo in prestito le sue parole : “loro semplificano la parte tecnica, io aiuto a renderla sostenibile e coerente con l’identità professionale.” 
  • Valore aggiunto per gli utenti: molti psicologi che utilizzano PsicoGest per il supporto gestionale possono sentirsi ancora fragili rispetto al rapporto con il denaro; offrire anche questa dimensione arricchisce la “Esperienza PsicoGest” e la rende più completa.
  • Sinergia di competenze: il servizio della sott.ssa Muzzetta non si sovrappone, ma si integra: non è un “manuale contabile”, ma un percorso personalizzato che dialoga con le esigenze dell’attività psicologica.
  • Promozione etica: il servizio enfatizza che la scelta consapevole e il rispetto sono centrali, il che ben risuona con l’identità professionale dello psicologo.
  • Visibilità e differenziazione: il servizio è inserito nei “Servizi per te” di PsicoGest, offrendo a tutti gli utenti una proposta nuova che difficilmente potrà essere trovata altrove, strutturata in questo modo e calibrata per le effettive realtà degli psicologi.

5. Qualche suggerimento pratico da mettere subito in campo

Per tu che stai leggendo questo blog (quindi psicologo/a interessato/a alla questione), ecco qualche passo utile che puoi iniziare a sperimentare in autonomia, anche prima di avviare un percorso:

  1. Apri il “cassetto” dei numeri Prenditi del tempo per elencare tutte le entrate (tariffe, contratti, collaborazioni) e le uscite (fitti, materiali, aggiornamenti, assicurazioni, tasse). L’obiettivo non è giudicarsi, ma fare chiarezza.
  2. Calcola il “tuo costo orario reale” Non considerare solo il tempo clinico: aggiungi tempo non clinico (preparazione, burocrazia, aggiornamento). Poi dividi il totale desiderato per le ore “fatturabili” realistiche. Questo aiuta a stabilire tariffe che non ti svuotano.
  3. Budget minimo mentale (o reale) Definisci una soglia: “questo è il minimo che devo coprire ogni mese per stare in piedi”. Se il fatturato scende sotto, serve intervenire — riducendo costi o aumentando le sessioni.
  4. Rallenta il giudizio Spesso la fretta o il confronto sociale spingono a decisioni finanziarie non equilibrate. Prima di variare tariffe, fare sconti o accettare contratti “sotto soglia”, fermati e valuta: che impatto ha questo sul mio equilibrio emotivo e professionale?
  5. Parla di soldi (anche) con i colleghi Condividere difficoltà, dubbi, strategie finanziarie con altri psicologi può aiutare a smettere di sentirsi “soli” e rendere più trasparente il tema del compenso.
  6. Sperimenta con un “piccolo progetto” Se vuoi testare la tua capacità di gestire finanze, inizia con un piccolo esperimento: gestisci un budget per un workshop, un mini-ciclo di formazione, o un servizio extra. Applica le regole, registra errori e successi.

Quando senti che da solo non basta, il servizio con la dott.ssa Muzzetta, può diventare un luogo di guida, di sostegno e di cura per quel rapporto denaro ↔ professione che, per troppo tempo, è rimasto trascurato.


In conclusione

L’educazione finanziaria non è un optional: è parte integrante della sostenibilità professionale e della tua salute psicologica come operatore. Il servizio lanciato con la dott.ssa Muzzetta, in collaborazione con PsicoGest, offre una proposta concreta per chi vuole uscire dall’incertezza, mettere ordine e vivere con maggiore serenità il rapporto con il denaro (e quindi anche con sé stessi!).

Se sei psicologo/a e senti che questo aspetto è rimasto in ombra, prendi un’occasione per guardarlo insieme con competenza, empatia e metodo. Con PsicoGest e la dott.ssa Muzzetta, puoi entrare in un percorso in cui i numeri ritrovano un senso dentro la tua identità professionale — e non il contrario. Il servizio è inserito nei “Servizi per te” nel menu laterale del tuo account PsicoGest.

Prova PsicoGest GRATIS